Siamo approdati ad Irkutsk, dopo aver trascorso quattro giorni su un altro treno della ferrovia Transiberiana. Quattro giorni in cui non avevamo connessione Wi-Fi. A Mosca eravamo parecchio presi dalla visita della città, l’incontro con alcune persone e l’organizzazione dell’itinerario in Mongolia, per il quale vi era necessità di prendere importanti decisioni. Ecco spiegato il motivo per cui, un po’ in ritardo, pubblichiamo questo post, scritto durante le numerose ore di viaggio in treno.
Durante una tranquilla mattinata russa, mentre ci apprestiamo a decifrare i nomi delle stazioni della metro scritti in cirillico, conosciamo una giovane ragazza che, sentendoci parlare in italiano, sospende la sua corsa per chiederci se abbiamo bisogno di aiuto. In quei pochi istanti, ci lascia il suo numero e il suo contatto Facebook, dicendo di non esitare a chiederle aiuto, di scriverle per qualsiasi dubbio o necessità. È consapevole del fatto che potremmo avere non poche difficoltà a causa della latitanza dell’inglese nei vari menù, nelle insegne dei locali e dei negozi, nei supermercati. Stefano le chiede se ci possiamo vedere per un caffè nei giorni a venire, ma lei ci propone qualcosa di più. Durante il week end si celebrerà l’869° anniversario della nascita di Mosca e per tale ragione vi saranno eventi e concerti gratuiti in diverse zone della città, a partire dalla centralissima Piazza Rossa. La ragazza si chiama Adele ed insieme alla sua band, i Neopoleon, canterà sul palco allestito per l’occasione nel parco vicino alla stazione della metro “Trubnaya”. Al ritorno in ostello, mentre siamo intenti ad aggiungerla ai contatti della pagina Facebook, scopriamo che Adele è una piccola star e il gruppo dei Neopoleon pare avere non poca fama in Mosca! Curiosando su Internet, scopriamo che la band ha avuto alcuni importanti riconoscimenti, poiché diverse canzoni sono state scelte ed utilizzate in molti film “made in Russia”. L’ultimo premio in ordine cronologico arriva a giugno dal “Kinotavr Grand Prix Film Festival” per la pellicola “A good boy”.
Domenica 11 settembre, verso le 13, raggiungiamo entusiasti il luogo ed assistiamo all’ esibizione. Mai avremmo immaginato di partecipare ad un concerto di una band russa e di apprezzarne la musica…. Ma loro sono davvero bravi! Adele e il cantante hanno voci travolgenti, alternano canzoni in russo ad altre in inglese, spagnolo e francese, scritte e composte da loro, di genere rock, electronic e pop. Nonostante il tempo non sia dei migliori, il pubblico balla e le fans più sfegatate dimostrano di conoscere tutti i testi a memoria. Al termine della performance, Adele invita un gruppo di amici ad entrare nel backstage e quindi noi ci allontaniamo per proseguire la nostra giornata, perdendoci nelle vie del centro.
La sera, la ragazza ci scrive su WhatsApp, esprimendo il suo rammarico per il mancato incontro: lei si aspettava di vederci in prima fila al concerto, cosicché, in un secondo momento, avrebbe potuto facilmente farci cenno di raggiungerla dietro le quinte. C’è stato un malinteso, ma non importa. Rimedieremo con un’uscita nella serata di lunedì.
Adele abita a poca distanza dal nostro ostello e dunque fissiamo l’appuntamento in un parco nelle vicinanze. Con lei si presenta anche Fima, il suo simpatico fidanzato dal nome di origine greca. Camminiamo a lungo per le vie della città fino a tarda notte; i due ragazzi ci mostrano alcuni dei migliori panorami notturni per dar sfogo alla nostra “sete” di fotografia. Sul ponte Patriarshiy, la vista sul Cremlino è mozzafiato: sembra di osservare una gigantesca cartolina. Chiacchierando, conosciamo due giovani ragazzi russi con grandi ambizioni; lei intenta a seguire il sogno musicale, e non solo, lui impegnato ad allargare il business ideato con una “startup”. Ci raccontano il loro Paese, le differenze tra le grandi città e le periferie, la vita mondana dei giovani che si contrappone ad una fede ortodossa largamente diffusa, ma anche qualcosa di più personale che riguarda la famiglia di Adele: una mamma espatriata a New York con un passato tutto italiano e una nonna originaria del Daghestan, regione ai confini con la Cecenia. Arriva il momento dei saluti e con esso la promessa di ritrovarci in futuro, magari in Italia, per scoprire le nostre montagne piemontesi e ritrovare la Costa Azzurra francese, che già conoscono ed apprezzano.
L’incontro con Adele è stato del tutto casuale, ma ancora una volta si è rivelato davvero straordinario per noi: abbiamo finalmente potuto dialogare liberamente con dei russi (!!). Ancora una volta il viaggio ci stupisce ed è fantastica la consapevolezza che tutto si determina attraverso una combinazione di fatti, coincidenze, occasioni inspiegabili. Cosa sarebbe successo se avessimo deciso di prendere un autobus anziché la metro quella mattina….?
Di seguito, un video di una canzone dei NEOPOLEON.